Ero Prete, una storia vera è il racconto autobiografico di un uomo che, per amore, decide di abbandonare la tonaca e ricominciare da capo la propria vita, con tutte le conseguenze che la sua scelta comporta.
Federico viene da un passato travagliato, fatto di bravate e conflitti in famiglia. Si diploma a fatica, soprattutto per la sua avversione nei confronti di alcune materie e per colpa di taluni insegnanti che non sono stati in grado di stimolarlo o comprenderlo. Nel momento più buio della sua esistenza, solo una cosa riesce a risollevare il suo animo: la chiamata di Dio. È per questo che decide di prendere i voti e di entrare nella Chiesa, in cui, però, non riesce del tutto a integrarsi. L'incontro con una donna metterà in dubbio la sua vocazione, infatti, poco dopo averla incontrata, decide di rinunciare alla tonaca. Questa scelta, assai importante, comporta una serie di conseguenze che Federico, in un primo momento, non ha previsto: pettegolezzi, domande, sguardi indagatori, difficoltà nella ricerca di un lavoro e un nuovo rapporto con la fede dopo il distacco dalla Chiesa.
Il romanzo alterna il percorso di avvicinamento alla Chiesa e l'attività svolta al suo interno con le vicende dopo aver lasciato il ministero. I temi trattati spaziano dall'amore alla paternità, dalla disoccupazione ai vizi dell'uomo e alle difficoltà che caratterizzano la vita di poveri e bisognosi. Il protagonista, nel ripercorrere le vicende che lo hanno spinto a prendere una delle decisioni più importanti della sua vita, descrive i meccanismi e la struttura della Chiesa, con i suoi lati positivi e negativi.